Scritto il 3 dicembre alle ore 17:02 in riferimento alla serata con Moni Ovadia per celebrare la Giornata ONU per la Palestina.

Ieri finalmente si sono conclusi gli incontri che la Comunità ed Al Quds del Veneto avevano predisposto per celebrare il 29 novembre la “Giornata Mondiale di Solidarietà con il Popolo Palestinese”.
Come negli altri Paesi così pure in tutta l’Italia si sono celebrate le giornata in memoria della risoluzione Onu che invita a celebrare con ogni mezzo il diritto dei palestinesi ad avere una patria sua indipendente autonoma e senza interferenze esterne. Dal lontano 29 novembre nulla è cambiato e tanta gente in tutto il mondo ricordano quest’invito dell’ONU , continueremo a ricordare e celebrare e a volte commemorare (chissà quanta gente nel frattempo morirà ancora) questa grande catastrofe umana che il mondo del potere economico finanziario non risolve.
Per l’occasione abbiamo preparato e con grande fatica le diverse occasioni d’incontri e dibattiti .
Il primo fu quello con MONI OVADIA che ci ha onorato e spiazzato con la sua sicurezza e loquacità, con la sua amicizia e vicinanza. Non avrei mai creduto che mangiasse il FALAFEL ed il HUMMOS insieme a noi da Hussein che ringrazio e nemmeno la condivisione del tavolo e amici palestinesi, e nemmeno essere accompagnato fino alla Sala Fornace Carotta, avevo un’ emozione tale al punto da tremare quando gli chiesi se potevo dargli del tu: gli dissi “sono più vecchia di te” eh no sono io più vecchio, difatti era lui più grande ma questo mi diede il coraggio di parlare senza tremori e ansia, si è preso tutto il tempo per parlare del problema palestinese e delle eventuali soluzioni . Più di 200 persone affollavano la Sala ed in silenzio lo ascoltavano, tanti palestinesi sono arrivati da diverse parti del Veneto. Alla fine dell’incontro è stato molto gentile nel trattenersi e farsi fotografare con tanti amici.
Alle ore 24.00 Renzo accompagna Ovadia all’Hotel in Corso Milano
Il mio rammarico rimane quando vedo che tanti palestinesi non rispondono né partecipano e nemmeno contribuiscono nonostante il Whats App del quale non capisco niente e rimane sempre una partecipazione virtuale. A tanti sembra che non interessi molto. Ringrazio coloro che si sono sforzati di venire anche se l’evento è stato a metà settimana, ringrazio tutti gli amici italiani che ci hanno onorato con la loro presenza: ringrazio gli amici palestinesi Adnan& famiglia , Soliman, George S., Yasser con moglie e amiche, Ghazi, Essam, Mu’taz, Amin, Nadia, (Adnan Jasser) attraverso la moglie Franca, Fatima anche in sostituzione di Jamal ed alla fine Jamil Gharaba sempre presente anche se si trova nelle condizioni di non poter partecipare .
Grazie grande anche a NANDINO CAPOVILLA sempre presente e di aiuto per tutti.
A me dispiace tanto aver avuto discussione con chi ha esposto tante foto su FB e su Whats App senza consultare l’unica persona che poteva selezionare e scegliere le foto adatte da esporre senza violare la privacy di nessuno. Ho faticato molto per farle ritirare ed attendere la relazione per poi mettere soltanto 2/3 fotografie.
Lo sanno tutti che FB non è l’album di famiglia personale e tenere conto anche che FB potrebbe danneggiare le persone. Ogni persona è libera di fare ciò che vuole, ma solo delle foto personali.
Certo che non posso obbligare nessuno ma l’educazione vuole che chi ha preparato e organizzato l’incontro possa dire la sua sulla diffusione delle immagini di persone e cose. Preferisco sempre chiedere il permesso alle persone prima di arrogarmi il diritto di decidere e per questo preferisco mettere le foto di spalle e lontane dall’obbiettivo per ridurre al minimo il riconoscimento.
Polemica? no ma precisione, lo sanno bene i fotografi e coloro che si cimentano nella diffusione di materiali privati. Anche OLIVIERO TOSCANI si becca a volte le denunce.

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