Mostra fotografica “Palestine: The Human Dimension”

La mostra, organizzata con l’associazione di Padova Al Quds (Istituto di Cultura Italo Palestinese)  per raccontare le storie e le sfide del popolo palestinese in diaspora attraverso immagini e racconti di vita del fotoreporter Nicola Zolin, rimarrà esposta al Circolo Carichi Sospesi fino a lunedì 17 febbraio 2014.

Un viaggio di storie che daranno una visione della Palestina vista da dentro, a partire dalle realtà della gente.

7 febbraio 2014 ore 19,30
Vicolo Portello 12 Padova

volantino_incontrarci_palestina_b

 

“Il sale di questo mare”

Al Quds, Istituto di cultura italo palestinese e la Comunità Palestinese nel Veneto
in occasione della giornata internazionale di solidarietà conferita dall’ONU per il popolo palestinese.  Il film”Il sale di questo mare”  verrà proiettato presso il Centro Universitario di Padova

29 novembre 2013 ore 20,30
Via Zabarella n. 82 (di fronte alla profumeria Beghin) Padova

poster_sale

SIETE TUTTI INVITATI, INGRESSO LIBERO

VIII edizione delle Giornate della Cooperazione Internazionale

Il 20 ottobre abbiamo partecipato come Comunità ed Al Quds alla giornata della Cooperazione Internazionale organizzata dal Comune di Padova. Abbiamo allestito il nostro banco con il nostro solito materiale di artigianato e di cultura che ci rende giustizia di fronte a tutte le ingiustizie che il nostro popolo palestinese affronta tutti i giorni da parte dell’esercito israeliano che occupa distrugge e priva tutto un popolo dagli elementari diritti umani obbligatori e necessari per la sopravvivenza e la dignità di ogni essere umano. Eravamo in 5 della Comunità e di Al Quds a presiedere il banco dopo aver appeso i nostri stendardi di ricamo ed i nostri cartelloni storici sulle poesie di Mahmud Darwish e dei disegni e vignette di Naji Al Ali. Abbiamo preparato un laboratorio di disegno e pittura su pietre raccolte e lavate da Bassima che poi Fatima ha disegnato e pitturato sopra i nostri simboli più importanti “Handala”  e “la bandiera palestinese” , la prossima volte faremo altri laboratori di ricamo tipico tradizionale . La nostra resistenza ormai è completamente pacifica ma il mondo politico internazionale non ci vede e nemmeno ci sente. Purtroppo in questo mondo servono molto le storiche amicizie e parentele e discendenze ecce cc perché anche le nostre memorie terribili vengano commemorate e ricordate, i media non osano parlare di noi e nemmeno dei morti annegati nel mediterraneo non hanno avuto un eco simile agli altri morti.

1 2 3

Campo Estivo Artas 2013

1Ecco che un gruppo di donne italiane di età diverse, dall’11 agosto al 22 agosto 2013, si è recato a Betlemme per conoscere altre donne, quelle di Artas. Trenta donne di Artas hanno aderito con entusiasmo al progetto chiedendo di poter vivere questa esperienza fuori dal villaggio e lontane dalle indiscrezioni. Da Artas a Betlemme, poco distante per sentirsi più libere di esprimersi, per loro è un piccolo grande viaggio e questa volta “non per vendere le verdure” ma per stare insieme ad altre donne e scambiarsi idee e pensieri e perché no anche ricette.

Resoconto di questa bellissima esperienza alla “Fiera Del Sapere”

Oggi abbiamo passato una bella giornata piena di interessanti iniziative ben organizzate dal corpo docenti e dai responsabili di questa “università popolare” con decine di indirizzi rivolti a giovani e meno giovani per completare o per iniziare un percorso tardivo ma ricco di volontà d’imparare.

2s
Come “AL Quds Istituto di Cultura Italo Palestinese” da due anni partecipiamo a questa FIERA DEL SAPERE portando un nostro programma culturale con delle mostre, artigianato e spezie che orgogliosamente esponiamo in maniera elegante usando ogni piccolo spazio del gazebo e tavolo in dotazione. Sono due giornate piene tra partecipare alle conferenze o presentare le nostre relazioni : sull’uso delle spezie o nel raccontare le nostre mostre più famose perché tanta gente non sa che la Palestina ha degli intellettuali che il mondo c’invidia e se non fosse per loro la nostra storia sarebbe già esaurita e la nostra resistenza sarebbe già sconfitta. Oggi abbiamo portato la mostra di Naji Al Ali che la gente non conosce la grandiosità di questo personaggio e lo identifica con Handala, tante persone vanno in giro a raccontare il bambino Handala senza conoscere il suo ideatore ed il significato che diede a questa figura, “vi prego e vi supplico non andate in giro per le scuole a raccontare Handala, siate umili nel chiedere prima delle informazioni perché la Palestina non merita essere equivocata o mal interpretata specialmente nei suoi poeti o scrittori o intellettuali”
7s
La Palestina della resistenza popolare è una cosa ma quella dei suoi intellettuali è un’altra, sulle mostre che esponiamo passiamo mesi a preparare i cartelloni e fare ricerche sia in arabo che in inglese, in italiano non esiste quasi niente perché l’Italia della letteratura è lontana dalla letteratura arabo/palestinese, pensate che quando morì il grande Darwish l’Italia non lo ha nemmeno ricordato mentre in tutto il mondo dal Giappone all’Inghilterra alla Cina oltre a tutto il mondo arabo è stato ricordato per tanto tempo, certo che non posso negare che alcuni traduttori e poeti italiani l’hanno ricordato e commemorato in maniera privata, cosa dire poi del più grande vignettista di tutti i tempi, nessuno sa chi è ma tanti conoscono il “bambino Handala” come porta fortuna, altro che porta fortuna! è il simbolo del dramma palestinese creato da Naji Al Ali per continuare a vivere attraverso lui ed è per questo che diventa immortale. 6s
Naji Al Ali disse: “Handala non morirà dopo la mia fine e spero che non sia esagerazione dire che continuerò a vivere con lui anche dopo la mia morte.”
Abbiamo portate in mostra anche le poesie della più grande poetessa di tutto il
M.O Fadwa Tuqan e tanti altri passeranno per quella strada chiamata cultura e noi contiamo sul vostro sostegno nel non improvvisare ma valutare le cose e studiare le varie storie perchè la Palestina non è solo villaggi o deserti o grotte o campi profughi ma anche istruzione e università e scrittura e canto e disegno e tanto altro ancora.

Grazie.

5s 4s 3s 1s

“Al Quds” incontra l’Università Popolare di Camponogara

“Al Quds” incontra l’Università Popolare di Camponogara.

EXPO Università Popolare di Camponogara
Sabato 7 e Domenica 8
Settembre 2013</b>
<br> <br>
Al Quds sarà presente ad entrambi i giorni con vari presentazioni e info. Sarà presente la mostra del vignettista palestinese Naji Al Ali ed una esposizione di spezie ed artigianato palestinese. Inoltre il 2° giorno verrà proiettato il film <b>”5 Broken Cameras”

a_s

Il cibo come resistenza

Associazione per la pace di Schio organizza
“Il cibo come resistenza”
“CENA PALESTINESE”
Riso al Kurkuma e ceci
Riso pilaf bianco con verdure
Lenticchie e Burghul “Mjadara”
“Hummos” Crema di ceci con thahina
Salsa piccante turca con noci e spezie
Involtini di verdure miste e involtini di spinacci
Pane alla nigella
Biscotti vari con sapori di spezie
The con salvia e con menta
Menù vegetariano bio ed equo realizzato da Bassima Awad

La cena sarà seguita dalla proiezione del film -documentario “Five Broken Cameras

5 BROKEN CAMERAS

Al Quds, Istituto di cultura italo palestinese
e la Comunità Palestinese nel Veneto
accolgono con piacere la disponibilità di Don Roberto Ravazzolo
Direttore del Centro Universitario Padovano
a proiettare Presso il Suo Istituto, il film/documento 5 BROKEN CAMERAS
meritatamente nominato all’OSCAR 2013
Per la sua umanità e resistenza pacifica civile nel villaggio simbolo di Bil’in
10 giugno 2013 ore 20,30
Via Zabarella n. 82 (di fronte alla profumeria Beghin) Padova

5broken
Di Imad Burnat e la collaborazione di Guy Davidi (attivista israeliano)«Questo è uno dei migliori film che ho visto quest’anno, non un documentario. Quest’uomo non è un regista di documentari, è un contadino. E il film che state per vedere, è il film fatto
da un contadino. Con nessun tipo di preparazione…. Ricordiamoci che noi americani siamo i più grandi sostenitori di quello che vi accingete a vedere». Dichiara Michael Moore
Proprio Moore dice che, se avesse le risorse, ne manderebbe una copia a ogni famiglia americana e nel giro di 24 ore, se le persone lo guardassero davvero, l’opinione pubblica su questi fatti in Palestina cambierebbe radicalmente.

“Una volta ogni tanto – continua Moore – arriva un documentario che, dopo che lo hai visto, non ne parli più come di un documentario ma ne discuti come di un’opera d’arte, di cinema vero”.
SIETE TUTTI INVITATI, INGRESSO LIBERO