Assaggi e degustazione di Cultura Mediterranea

Il 14 novembre 2014 toccava alla Palestina sfoggiare le spezie ed alcuni manicaretti di cucina palestinese .

volantino-lezioni-cucinaEro stata contattata dalla Presidente del gruppo “donne della Banca del Tempo” di Piove di Sacco, avevo come al solito accettato l’invito a testimoniare attraverso il “cibo” in quanto sono convinta che l’identità di un popolo è rappresentata anche dal suo gusto e dai suoi abitudini alimentari. Non potevo non accettare di partecipare a questo “corso” presentando alcune portate tipiche di cibo da “strada” del mio paese. Anna Paola mi informava che ci sarebbero state una trentina di donne interessate a conoscere da vicino alcuni elementi della cultura del cibo palestinese. Al corso sono state chiamate altre due donne dell’area del Mediterraneo (Marocco e Tunisi)per rappresentare il loro cibo.
Raccontare il cibo della mia terra mi ha sempre affascinata e indotta a manifestare come la “resistenza del cibo” o il “cibo della resistenza” possono dimostrare che il nostro popolo palestinese vanta una storia culinaria millenaria. Il mio impegno è sempre stato di portare avanti un progetto preciso che risalta il lavoro delle donne in tutte le sue sfaccettature ed in particolare “la cucina”.
Da diversi anni lavorato con le donne palestinesi in Palestina ed anche a distanza organizzando cene e aperitivi e buffets attraverso l’appoggio di diverse associazioni ed amici in diverse città del Veneto contribuendo così al sostentamento di un gruppo di donne e bambini del villaggio di “Artas” . Fatta questa premessa potrei spiegare che la serata è andata benissimo in quanto tutte le donne presenti erano desiderose di vedere e commentare e chiedere sul come e perché certi cibi e certe spezie messi insieme possano risultare gradevoli nel gusto e nell’aspetto. Ho raccontato l’importanza delle spezie specialmente quelle più usate : cannella cardamomo zenzero curcuma pepe nero cumino coriandolo nigella sesamo e sommacco che se misurate e mescolate possono dare un sapore speciale alle carni e verdure dando il “marchio”che identifica e distingue alcuni da altri. Il pane tirato a mano e cucinato su una piastra e così pure la carne cucinata velocemente su una padella antiaderente oltre alle insalate di verdure fresche da accompagnare come farcitura al panino.
Tante domande e tante risposte e tanti sorrisi e ringraziamenti reciproci per aver conosciuto il loro interesse insieme alla mia disponibilità ad insegnare loro altri modi di altri mondi così distanti così vicini . Tante piadine sono state farcite e mangiate nel nome dell’interscambio culturale battendo il pregiudizio che spesso ci rende diffidenti gli uni dagli altri.
Viver sotto lo stesso cielo vuol dire essere potenziali amici, mangiare lo stesso cibo e respirare la stessa aria.
Grazie Mariapaola per aver creato le condizioni.

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Incontro con gli studenti ottobre/novembre 2014

Il giorno 30 ottobre ed il 5 novembre sono stati indicati dai docenti come “due appuntamenti con la Palestina” facente parte di una rassegna di cucina etnica“teorico/pratica”oltre ad un terzo incontro da preparare per il 26 novembre prossimo. Accetto l’invito e vado con i miei tipici strumenti di resistenza pacifica per spiegare loro come vengono impiegate le spezie nella gastronomia palestinese, ritengo che le spezie sono l’anima della cucina e della gastronomia in tutto il mondo ed anche in Palestina.

Articolo completo sull’evento http://alqudsangolocucinacultura.blogspot.it/2014/11/incontro-con-gli-studenti.html

GIORNATA delle TERRA

PER NON DIMENTICARE LA GIORNATA DELLA TERRA  hanno il piacere di invitarvi alla visione del film “La sposa di Gerusalemme”  della regista Sahera Dibas .
Una delle voci più interessanti del cinema palestinese contemporaneo, che sarà presente alla serata.
Luogo:Castelfranco (TV)

 

Il cibo come resistenza – Incontriamo i piatti e i sapori della Palestina

Nella cittadina di Este e con l’Associazione Bilancia il 14 marzo dedicato alle donne ci sarà la proiezione del film/documento “La sposa di Gerusalemme” preceduta da uno spot contro la violenza alle donne della regista indipendente Sahera Dirbas di Gerusalemme, cura la proiezione Fatima Abbadi.
Seguirà una cena buffet Ci sarà anche una dimostrazione su come viene fatto il “maftul” cous cous palestinese oltre alla presentazione del progetto in Palestina “con le donne ed i bambini di Artas” raccontato da Silvia Gallo e Bassima.
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Mostra fotografica di Fatima Abbadi – “Orietalismi Paralleli” con presentazione libro

Orientalismi Paralleli” Fotografie di Fatima Abbadi

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Inaugurazione sabato 8 Marzo 2014 alle ore 18.00
Catalogo con testo di Ruba Salih e Fatima Abbadi
presso
VILLA ROBERTO BASSI RATHGEB
Via Appia Monterosso 52 Abano Terme (PD)
INGRESSO LIBERO
“Stranieri passano in strada
per caso due sguardi diversi si incontrano
ed io sono te e ciò che vedo sono io
e ti prenderò per mano per guidarti nel paese
ed aiutami a capire meglio che posso”
“Echoes” Pink Floyd 1971 
“Per consuetudine tutte le modalità di comunicazione, televisione, radio, e giornali osservano alcune regole e convenzioni per rendere le cose in modo comprensibile, e sono queste, spesso di più della realtà che viene convogliata, che determinano il materiale consegnato dai media”. 
Edward Said

Una nuova forma di lettura dell’immagine, priva di pregiudizi culturali ed immagini stereotipate, è lo scopo che Fatima Abbadi desidera portare all’attenzione del visitatore, tornando indietro con la storia e seguendo le tracce degli orientalisti francesi ed inglesi. L’Orientalismo, forma artistica e culturale che ha avuto inizio nel 19° secolo, analizzava, studiava e classificava l’orientale come “il diverso”, dando alla luce una visione precisa dell’altro come esotico, misterioso, lento, pigro, pericoloso. Una visione non realistica che è stato il pretesto per l’Occidente di ampliare le proprie ambizioni imperialistiche e la sete di conquista dell’oriente. Questa nuova ondata culturale si manifesta in opere letterarie, racconti, dipinti (“Grand Odalisque”, “Il bagno turco” – del pittore francese Jean Auguste Dominique Ingres) ed infine fotografie. Opere che hanno contribuito a sviluppare un’immagine predefinita dell’oriente e che per secoli ha influenzato le nostre menti, seguendo tuttora determinati cliché ereditati.

Fatima Abbadi. Fotografa Italo-Giordana Palestinese, da qualche anno porta avanti lo studio della storia della fotografia nel Medio-Oriente, sua terra di origine e di cui, per tanti anni, ha fatto parte tentando di raccontare la bellezza dell’uomo nel suo ambiente. Affascinata dal fenomeno dell’Orientalismo e dall’amore per le sue origini, cerca di dare una sana ed autentica visione fotografica, spesso distorta dai media. Allo scopo di abbattere i muri dell’ignoranza e i pregiudizi, con la speranza di creare ponti interculturali ed arricchire la propria anima dalla conoscenza dell’altro.

Ruba Salih. PhD in antropologia sociale e Reader in Gender Studies alla School of Oriental and African Studies, University of London. I suoi interessi di ricerca e le sue pubblicazioni si focalizzano sui temi delle migrazioni, diaspore, e rifugiati da una prospettiva di genere. Inoltre si è occupata di questione femminile e di genere in Medio Oriente e nel contesto dell’Islam europeo. Da circa due anni è impegnata in una ricerca che interroga gli immaginari dei diritti e del diritto al ritorno tra i rifugiati palestinesi nei Territori Occupati Palestinesi, in Giordania ed in Libano e di cui è prossima la pubblicazione in una monografia con Cambridge University Press.

Mignon è un’associazione fotografica culturale nata nel 1995 da un’idea di Giampaolo Romagnosi che con Ferdinando Fasolo sono i promotori di tutte le attività del gruppo. Mignon ha come motivo dominante la volontà di proporre uno sguardo sull’uomo e il suo ambiente. Non si tratta del solito gruppo dove ogni componente cerca “il suo specifico spazio”, ma di un progetto prettamente fotografico che tralascia “individualismi” tipici di tanta fotografia. Il successo di critica e l’interesse per le esposizioni del gruppo hanno portato Mignon ad occuparsi anche della promozione di manifestazioni, serate, incontri e mostre di altri fotografi. L’associazione è nata realizzando un progetto fotografico finalizzato alla rivalutazione delle piccole cose che appartengono alla quotidianità, fissando come unico vincolo la ripresa e la stampa in rigoroso bianco e nero. “Piccole cose” che ruotano tutte intorno all’Uomo e all’ambiente, sono il cuore della ricerca del Gruppo Mignon. Sin dall’inizio, vi è un profondo interesse nei confronti delle storiche testimonianze della fotografia con vocazione sociale; dal fondamentale lavoro realizzato dalla F.S.A. Farm Security Administration, all’ineguagliabile funzione ricoperta dalla Photo League nella crescita della cultura fotografica fino alle migliori pagine del fotogiornalismo mondiale (LIFE e i fotografi di Magnum). Alcuni incontri con fotografi “umanisti” hanno contribuito a fornire gran vigore ed entusiasmo al progetto del gruppo. Le frequentazioni con Giovanni Umicini, hanno influenzato la poetica del gruppo determinando un’attenzione particolare alla “Street Photography” ed agli strumenti operativi da utilizzare: un bianconero essenziale, seguito dalla ripresa fino alla stampa finale. Il prodotto di ciò, sul piano dell’immagine, è una forte economia visiva che lambisce quello “sguardo documentario” proprio della fotografia sociale.

La Città di Abano Terme presenta:
“Orientalismi Paralleli” una mostra fotografica di Fatima Abbadi presso VILLA ROBERTO BASSI RATHGEB Via Appia Monterosso 52 Abano Terme (PD)

APERTURA DAL 9 marzo 2014 AL 23 marzo 2014
Infoline tel. 049 8245277-275
e-mail: info@mignon.it oppure www.mignon.it www.abanoterme.net
INGRESSO LIBERO

Mostra fotografica “Palestine: The Human Dimension”

La mostra, organizzata con l’associazione di Padova Al Quds (Istituto di Cultura Italo Palestinese)  per raccontare le storie e le sfide del popolo palestinese in diaspora attraverso immagini e racconti di vita del fotoreporter Nicola Zolin, rimarrà esposta al Circolo Carichi Sospesi fino a lunedì 17 febbraio 2014.

Un viaggio di storie che daranno una visione della Palestina vista da dentro, a partire dalle realtà della gente.

7 febbraio 2014 ore 19,30
Vicolo Portello 12 Padova

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“Il sale di questo mare”

Al Quds, Istituto di cultura italo palestinese e la Comunità Palestinese nel Veneto
in occasione della giornata internazionale di solidarietà conferita dall’ONU per il popolo palestinese.  Il film”Il sale di questo mare”  verrà proiettato presso il Centro Universitario di Padova

29 novembre 2013 ore 20,30
Via Zabarella n. 82 (di fronte alla profumeria Beghin) Padova

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SIETE TUTTI INVITATI, INGRESSO LIBERO